Presentazione della nuova edizione di “Come una malattia”
Un libro di Alessandro Giannetti
Mercoledì 18 alle ore 16,00 su Radio Toscana nel programma “Artemio – la cittadella viola alla radio” interverrà Alessandro Giannetti a presentare la nuova versione del suo libro “Come una malattia”
Recensione alla prima edizione:
Gli appassionati di calcio che nel 1982 erano diciottenni avevano avuto modo di ammirare le gesta della bellissima Olanda e del magnifico Brasile, della robusta Germania Ovest e della sorprendente Polonia; in Italia, da nord a sud, le folle si appassionavano per Milan, Inter e Juventus e per i grandi campioni che da sempre vestivano le maglie di queste squadre. Tuttavia, a Firenze sui muri e nelle pagine dei diari si scriveva un solo nome, quello della Fiorentina, e del suo eroe per eccellenza, Antognoni. È proprio questa grande passione a ispirare il bel volume di Alessandro Giannetti, avvocato di professione e tifoso della Fiorentina “per dono di Dio”. L’idea di scrivere questo libro covava da tempo nella mente dell’autore, desideroso di raccontare come sia accaduto che una città intera ancora oggi viva, a distanza di 35 anni, la partita con la Juventus come una sfida tra “bene e male”. Insomma, denunciare il torto subito da una generazione di sportivi, dare voce al sentimento di ribellione nei confronti di una ferita mai chiusa, il sogno di uno scudetto che sarebbe dovuto arrivare a Firenze al termine del campionato 1981-82 se tutto fosse avvenuto “secondo il regolamento”. Grazie a una minuziosa e accurata raccolta di documenti, Giannetti ricostruisce passo dopo passo quell’avvincente stagione, culminata in modo beffardo per i colori viola. Alle 17.45 del 16 maggio 1982, dopo tredici anni di appassionata attesa (lo stesso intervallo di tempo intercorso tra il primo e il secondo scudetto), in riva all’Arno si deve abbandonare la speranza di vivere almeno lo spareggio finale con la Juventus.
Non solo di questo tratta il volume: le sfide con i bianconeri offrono infatti il pretesto per ripercorrere quasi 50 anni di storia del calcio in Italia, facendo rivivere al lettore gioie, dolori e contraddizioni di partite mai normali per il “popolo viola”. Ne scaturisce così un racconto che, a ben vedere, costituisce un’indagine sul costume italiano di circa mezzo secolo, alla luce di quello che un tempo era il tradizionale sport della domenica, con i suoi eroi, miti e leggende. Giannetti offre infatti al lettore un affresco che non è solo calcistico, ma anche storico: un vero e proprio romanzo popolare al contempo polemico, ironico, drammatico e appassionante come lo sono le vicende vere.
Nelle 170 pagine del volume risalta il grande amore dell’autore non solo per la Fiorentina, ma anche per un calcio oggi perduto e capace, tra il 1969 e il 1991, di regalare sogni ai tifosi di mezza Italia. Stagioni in cui era ancora possibile “compiere l’impresa”, perché giocando con intelligenza (illuminanti a tal proposito le pagine dedicate all’entusiasmante cammino della Fiorentina nella Coppa Uefa 1989-90) accade talvolta che il debole vinca il forte, i piccoli superino i grandi, i lenti primeggino sui più veloci, dando vita a partite destinate a restare nella memoria collettiva anche quando l’obiettivo è stato solo sfiorato.
Il volume si chiude con una sorta di appendice, nella quale Giannetti esprime in successione “crudelmente” crescente i sogni più vendicativi di ogni tifoso della Fiorentina che abbia identificato nella Juventus “il male assoluto” del calcio italiano: si tratta, in realtà, di lucide visioni nelle quali potranno riconoscersi i molti sostenitori di qualunque squadra non di vertice che si sia vista sottrarre in modo non limpido, o dalla sorte che sovente predilige i potenti, il sogno di un traguardo, quale che fosse, improvvisamente giunto a portata di mano.
Ricco di citazioni colte e popolari, il volume scorre piacevole alla lettura: lettura che si consiglia a chiunque, appassionato di calcio e non, voglia capire come l’eccesso di denaro e il potere possano avere rovinato e “corrotto” anche quello che una volta era il gioco più bello del mondo.
Giovanni Di Pasquale (Professore associato di Storia della Scienza alla Texas A&M University)
Firenze, 12 dicembre 2017