Niccolò è stato ucciso nella notte dell’11 agosto del 2017. In questi sette anni di processi a cavallo tra Spagna e Italia, la giustizia sostanziale è diventata un concetto relativo. Ci sono state due condanne (15 anni in Spagna, 23 in Italia) e una sentenza irrevocabile della Cassazione italiana per l’assassino di Niccolò, ma lui è ancora latitante, rimesso in libertà per un cavillo legale sul quale è difficile darsi pace. A otto anni da quel terribile evento, non c’è ancora una parola fine che possa consegnare ai familiari della giustizia almeno la percezione. Sui muri di Firenze e Scandicci, città dove Niccolò è cresciuto e dove vive ancora la sua famiglia, vengono affissi continuamente degli striscioni: «Giustizia per Niccolò Ciatti», e «Non dimenticatemi».
Questo libro vuole essere un contributo ulteriore. Una pietra d’inciampo per ricordare con quale facilità la vita di una famiglia può essere squassata da un’immane tragedia, come i sogni e le aspettative di un genitore per il proprio figlio possano essere vanificati in una notte d’estate per mano di un assassino. Ricordare è opportuno. Tutti noi lo dobbiamo a Niccolò, che ha pagato con la vita, incolpevole, la follia di chi alla vita non ha mostrato di dare alcun valore. Abbiamo il dovere di non lasciarlo andare, di fare sì che il suo ricordo continui a essere vivo, e con esso il messaggio che porta con sé.