Un prologo, dieci racconti e un commiato, legati e intrecciati fra loro come canzoni di un concept album, ci conducono, partendo dal 1969, in un viaggio divertente e nostalgico, dove esperienze e vicende personali dell’Autore sono il pretesto e l’occasione per narrare i passaggi attraverso la vita di una intera generazione. E nell’ultimo racconto (Paolo e Francesca – una storia d’amore), l’unico di pura fantasia, è forse racchiuso il senso – o l’illusione – dell’intero viaggio. Un viaggio attraverso il quale, con Firenze e la Fiorentina sullo sfondo, incontriamo miti e personaggi che hanno popolato in qualche modo la nostra vita, reale o immaginaria: da Topo Gigio a Babbo Natale, da Tex Willer a Ursula Andress, da Giancarlo Galdiolo detto Badile al Giancarlo più famoso di Firenze, da Adriano Panatta a Fabrizio De André, da Snoopy, Lucy e Charlie Brown fino a Sandro Botticelli e Davide Astori. Per incontrare poi alla fine inevitabilmente, nel commiato lirico (La nostra gioventù), noi stessi. Con uno stile moderno e sorprendente – ironico, umoristico, lirico, polemico, sarcastico – e una prosa scorrevole e accattivante, colta e popolare al tempo stesso, l’Autore mette insieme dodici piccole perle che si possono leggere e rileggere senza stancarsi mai.
Alessandro Giannetti è nato a Firenze il 3/7/1964. Diplomato con 60/60 al Liceo Classico Galileo di Firenze, si laurea in Giurisprudenza all’Ateneo fiorentino con 110/110, mancando la lode probabilmente solo per la presenza di qualche gobbo in Commissione (aspetto questo mai del tutto chiarito). Avvocato civilista pentito, tennista fallito, pseudo-letterato, poeta, appassionato di fumetti e musica d’autore, è da sempre uno dei massimi intenditori di calcio del pianeta, ma soprattutto un grande tifoso viola: condizione quest’ultima di cui porta la croce con grande dignità. Per questa casa editrice ha pubblicato nel 2017 il fondamentale volume Come una malattia – Viola e bianconeri, alle radici dell’odio e quindi, nel 2019, la nuova edizione aggiornata Come una malattia – Viola e bianconeri, ab ovo usque ad Var. Con la lirica La nostra gioventù ha ricevuto riconoscimenti seri in vari concorsi letterari, fra cui gli è particolarmente caro il terzo posto assoluto nel XXXIV Premio Firenze (2016) in Palazzo Vecchio.